Caerdiopatico a tavola: la dieta per la salute del cuore
E’ ormai noto che la correlazione tra cardiopatia ed alimentazione ha assunto un peso importantissimo, basti pensare che le malattie cardiovascolari insieme con quelle oncologiche ed all’infortunistica stradale costituiscono il 55% delle cause di morte prematura. Alla luce di ciò sempre più frequentemente in molte delle nostre famiglie nasce l’esigenza di conoscere le giuste indicazioni per gestire al meglio la corretta alimentazione di un paziente cardiopatico.
L’intento di questo articolo è fornire consigli utili e pratici per un’alimentazione corretta che tenga conto delle esigenze nutrizionali senza dimenticare il piacere della tavola.
E’ doveroso fare alcune premesse prima di iniziare con la rassegna degli alimenti, innanzitutto vanno distinte due tipologie di pazienti: quelli affetti da patologia ischemica con funzione contrattile conservata e quelli con scompenso cardiaco cronico.
Alla prima categoria appartengono i pazienti con storia di infarto miocardico che spesso presentano molteplici fattori di rischio tra cui dislipidemia (elevati valori di colesterolo e trigliceridi), per cui va attuata una dieta ipolipidica, cioè povera di grassi, e ipertensione arteriosa, per cui si rende necessario ridurre l’apporto salino. Per i pazienti con scompenso cardiaco cronico è fondamentale regolare l’apporto idro-salino, per evitare di sovraccaricare ulteriormente di liquidi un sistema emodinamico già in equilibrio precario, pertanto si deve correggere l’opinione diffusa secondo la quale è necessario bere molto per urinare molto.
L’intento di questo articolo è fornire consigli utili e pratici per un’alimentazione corretta che tenga conto delle esigenze nutrizionali senza dimenticare il piacere della tavola.
CEREALI
I cereali, alimenti di origine vegetale, che sono contenuti in pasta, riso, pane, orzo, polenta, etc. devono essere presenti nella dieta di tutti i giorni, senza esagerare con le quantità ed evitando condimenti troppo elaborati e ricchi di grassi.
CARNE
La carne, alimento importante per il contenuto in proteine e ferro, è da selezionare con attenzione, prediligendo i tagli più magri con minor contenuto di colesterolo e grassi. Tra le carni bianche si consigliano coniglio, pollo e tacchino; tra le carni rosse si può scegliere tra vitello, manzo magro, lonza di maiale e cavallo. La selvaggina è preferibilmente da evitare per l’elevato contenuto in grassi e sale. La carne potrà quindi comparire sulla tavola 2-3 volte alla settimana, bisogna però fare molta attenzione a non abbondare con i grassi di condimento durante la preparazione.
PESCE
Il pesce è una miniera assoluta di sostanze nutritive, tra cui proteine e fosforo. E’ una carne povera in colesterolo e ricca di grassi buoni come gli omega 3 che proteggono l’apparato cardiovascolare. Tra i pesci magri si annoverano branzino, orata, platessa, sogliola, nasello, merluzzo, palombo, trota, pesce spada, dentice, polpo e frutti di mare.
Il pesce dovrebbe essere consumato almeno 3-4 volte alla settimana. Ottime sono le preparazioni al forno, al vapore e alla griglia che permettono di mantenere le proprietà organolettiche senza aggiungere condimenti grassi.
FORMAGGIO
Il formaggio è un alimento gustoso, ma purtroppo è particolarmente ricco di grassi e colesterolo. Vi ricordo infatti che più il formaggio è stagionato, maggiore è il contenuto di grassi e sale. E’ consigliabile quindi scegliere sempre i prodotti freschi come ricotta, mozzarella, crescenza e robiola. Il formaggio non andrebbe consumato più di 1 volta alla settimana. Vi ricordo, inoltre, che il formaggio è una pietanza completa; pertanto occorrerebbe mettere da parte la diffusa abitudine di mangiare il formaggio come antipasto o addirittura a fine pasto, bensì imparariamo a considerarlo un secondo piatto a tutti gli effetti.
TUORLO DELL’UOVO
Il tuorlo d’uovaè estremamente ricco di grassi, contiene il fabbisogno giornaliero di colesterolo di un uomo adulto (circa 300 mg), per questo motivo se ne consiglia un consumo parsimonioso, preferibilmente 1-2 volte alla settimana. Via libero al bianco, la parte bianca dell’uovo, ricco di acqua e proteine. Altrettanto importante è il metodo di cottura per non aggiungere ulteriori grassi a quelli già presenti: bisogna evitare burro o margarina e prediligere uova alla coque, in camicia e/o sode.
SALUMI
I salumi contengono molto sale e spesso anche un buon apporto di grassi. Quelli consigliati sono bresaola, speck, prosciutto cotto magro e prosciutto crudo rigorosamente sgrassato. Possono fungere da secondo piatto massimo 2-3 volte alla settimana, ricordandosi sempre di eliminare il grasso visibile.
FRUTTA E VERDURA
Frutta e verdura sono ricchi di fibre, vitamine e sali minerali, per questo motivo devono essere sempre presenti nella alimentazione del cardiopatico. Frutta e verdura, meglio se di stagione, possono essere consumate senza limiti e sfruttate anche come possibilità di uno spuntino fuori pasto.
DOLCI E SNACKS VARI
I dolci sono ricchi di zuccheri e grassi e vanno consumati solo saltuariamente.
E’ consigliabile scegliere quelli semplici e fatti in casa come crostate di frutta e torta margherita, a più basso tenore in grassi e calorie, preparati a partire da ingredienti più genuini e poco raffinati quali farina integrale, farina di farro, frutta secca ed olio extravergine di oliva.
BEVANDE
Per quanto riguarda le bevande,un bicchiere di vino rosso ai pasti è consentito dal momento che esso contiene i polifenoli, sostanze dalle proprietà antiossidanti e quindi protettive per l’apparato cardiovascolare. Bevande quali tè o caffè sarebbero invece da evitare in quanto stimolanti in generale e del sistema cardiovascolare in particolare (aumentano frequenza e lavoro cardiaco).
Conclusioni
Questi citati sono consigli generali per una dieta sana ed equilibrata; è chiaro tuttavia che ciascun paziente, a seconda delle comorbidità e dei diversi fattori di rischio associati quali ad esempio diabete mellito, dovrà adottare ulteriori accorgimenti che il Nutrizionista ed il Medico sapranno consigliare di volta in volta, anche in considerazione del peso corporeo.