Bulimia nervosa: cause e trattamento
La bulimia nervosa è, insieme all’anoressia, uno dei più importanti disturbi del comportamento alimentare. La sua caratteristica principale consiste in un’alternanza di:
- brevi digiuni,
- diete ferree,
- ingestione di una quantità smisurata di cibo.
Il soggetto bulimico manifesta spesso un bisogno incontrollabile di assumere cibi altamente calorici. Costui non mangia per il semplice gusto di farlo, ma per trovare conforto in momenti di depressione, tristezza ed ozio, causati da alterazioni improvvise dell’umore, stati di ansia e/o stress.
Le persone bulimiche generalmente non sono soggetti sottopeso, anzi sono per lo più individui soggetti a forti oscillazioni del peso corporeo da normale a sovrappeso.
La bulimia viene ulteriormente suddivisa in due sottotipi:
- bulimia nervosa senza pratiche di eliminazione: per perdere il peso acquistato ci si limita a digiunare o a praticare attivamente l’esercizio fisico;
- bulimia nervosa con pratiche di eliminazione: per compensare l’abbuffata e ridurre il senso di colpa si ricorre al vomito autoindotto ed alll’uso di lassativi, diuretici e/o clisteri.
I fattori che possono provocare l’insorgere di questa malattia sono, prevalentemente, di natura psicologica e possono essere assimilati a quelli che sono alla base dell’anoressia.
SINTOMATOLOGIA
Un soggetto è affetto da bulimia nervosa se manifesta i seguenti sintomi:
- ricorso alle abbuffate almeno due volte alla settimana per tre mesi consecutivi;
- utilizzo di comportamenti di compenso (vomito, lassativi, diuretici, enteroclismi, digiuno, esercizio fisico eccessivo) per prevenire l’aumento di peso;
- preoccupazione eccessiva per il peso e per le forme corporee.
Per il soggetto bulimico l’abbuffata è una sorta di rituale programmato, mentre per il soggetto anoressico è qualcosa di improvvisato e saltuario. L’elemento più evidente per distinguere le due patologie è dato dal peso dei pazienti: sottopeso gli anoressici, normopeso oppure sovrappeso i bulimici.
CONSEGUENZE LEGATE AL PROTRARSI DELLA MALATTIA
- gonfiore alle ghiandole salivari e corrosione dei denti;
- abrasione del dorso delle mani causato dal tentativo di indurre il vomito;
- possibili irregolarità del ciclo mestruale;
- lesioni e infiammazioni dell’esofago;
- dolori di stomaco;
- crampi muscolari;
- aritmie cardiache;
- compromissione della funzionalità renale;
- costipazione e flatulenza;
- vertigini e disturbi della circolazione;
- diminuzione dell’attività sessuale;
- mal di gola
- problemi di natura psichica (quali depressione, alterazioni dell’umore, stati di ansia o di stress, irritabilità, inquietudine, disturbi della concentrazione, sensi di colpa e vergogna)
COME SI PUO’ AFFRONTARE LA MALATTIA?
Per curare la bulimia si utilizzano le stesse strategie degli interventi valide pure per l’anoressia:
- terapia nutrizionale: un nutrizionista ha il dovere ed il compito di rieducare il paziente ad uno stile di alimentazione corretto ed equilibrato;
- psicoterapia: prevede varie forme di terapia individuale, familiare e di gruppo;
- terapia farmacologica: l’uso degli psicofarmaci può rivelarsi utile per curare gli stati di depressione e di ansia