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Ritenzione idrica: significato, cause, sintomi e rimedi

 Che cosa è la ritenzione idrica?

Col termine di “Ritenzione idrica” si definisce la tendenza a trattenere liquidi nell’organismo. Il ristagno di questi fluidi è generalmente superiore nelle zone predisposte all’accumulo di grasso quali: addome, cosce e glutei. La mancata funzione di drenaggio da parte dei vasi linfatici si manifesta soprattutto in estate o nei pazienti che mantengono la posizione eretta ferma per molto tempo.

E’ la ritenzione idrica la causa del sovrappeso? 

La ritenzione idrica è un problema molto sentito ma spesso sopravvalutato. Molte donne infatti attribuiscono erroneamente alla ritenzione idrica il proprio sovrappeso ignorando che, in assenza di patologie importanti, il contributo della ritenzione idrica sull’aumento di peso è tutto sommato marginale. E’ invece vero il discorso contrario; in altre parole è il sovrappeso a rallentare la diuresi e a favorire la ritenzione idrica.

Come posso fare un test manuale per verificare la presenza di ritenzione idrica?

E’ possibile effettuare un test manuale nel corso del quale è sufficiente premere con forza il pollice sulla parte anteriore della coscia per un paio di secondi. Se dopo aver tolto il dito rimane ben visibile l’impronta siamo con una buona probabilità in presenza di ritenzione idrica.

Quali possono essere le cause della ritenzione idrica?

All’origine del problema possono esistere gravi patologie come disfunzioni cardiache o renali, infiammazioni severe e reazioni allergiche. Spesso però il principale responsabile della ritenzione idrica è uno stile di vita sbagliato. Quella che vi presento di seguito è una breve analisi delle varie tipologie di ritenzione idrica.

  • Ritenzione idrica secondaria a patologie spesso gravi, quali insufficienza cardiaca e/o renale, ipertensione arteriosa, patologie alla vescica o al fegato. In tali circostanze, la cura della ritenzione idrica passa attraverso il trattamento della patologia concomitante.
  • Ritenzione idrica iatrogena secondaria all’abuso di farmaci,derivante dalla cattiva abitudine di risolvere ogni piccolo problema con un farmaco. Le classi di farmaci responsabili sono fondamentalmente quattro: antinfiammatori, cortisonici, terapia ormonale sostitutiva  e contraccettivi (menopausa). E’importante sottolineare che la ritenzione è provocata per lo più dall’uso prolungato e massiccio di tali categorie di farmaci, ma non è mai responsabile di notevoli alterazioni idriche in un soggetto perfettamente sano. La stessa pillola anticoncezionale, molto spesso sotto accusa in maniera ingiusta ed impropria, può indurre una ritenzione idrica che va da 0 a 1 kg di peso, del tutto irrilevante sullo sfondo del benessere globale dell’individuo.
  • Ritenzione idrica alimentare. Il sale è uno dei principali imputati quando si parla di ritenzione idrica. Tuttavia non è l’unico responsabile. Non dobbiamo infatti sottovalutare il glutammato, i cui effetti sono ben superiori se messi a confronto con quelli del comune sale da cucina. In moltissimi ristoranti, oltre ad abbondare con le salature, si fa un notevole utilizzo di esaltatori di sapidità che contengono glutammato. In tale contesto, il dado da cucina è l’esempio più eclatante. Qualora si pensi di essere fra quelle persone che ritengono acqua perché il meccanismo del sodio non funziona in modo ottimale, è consigliabile non eccedere assolutamente con  i cibi salati e moderare il consumo di sale. Fare il tutto senza divenire maniacali o cadere vittima di pubblicità ingannevoli come quelle dell’acqua minerale senza sodio: sono gocce di acqua in un oceano.
  • Ritenzione idrica circolatoria è causata dall’accumulo di liquidi negli spazi interstiziali fra una cellula e l’altra. L’origine della ritenzione idrica è la stasi della circolazione dovuta al venire meno del corretto funzionamento del sistema venoso e di quello linfatico. A causa della mancanza di tonicità delle pareti venose, le valvole a nido di rondine che sono deputate a gestire il ritorno venoso non funzionano più bene e il sangue in parte ristagna nelle vene, provocando un flusso di liquido dalle vene, soprattutto degli arti inferiori e in particolare nelle caviglie, agli spazi interstiziali delle cellule.
  • Ciclo mestruale. Nelle donne che soffrono di sindrome premestruale si può avere una consistente ritenzione idrica, in quanto nella seconda metà del ciclo, soprattutto nei giorni precedenti l’emorragia, molte donne accusano una serie di sintomi di vario genere: stanchezza, agitazione, cefalea, seno dolorante e/o disturbi del sonno. Questi sintomi generalmente scompaiono all’inizio della mestruazione, o subito dopo. Possono essere causati dalle normali fluttuazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale, e non hanno carattere patologico.

Come attuare una dieta contro la ritenzione idrica? 

  • Una I° regola per combattere la ritenzione idrica è il movimento fisico, in quanto aiuta la circolazione anche a livello linfatico, in modo particolare a livello degli arti inferiori.
  • Una II° buona regola per combattere la ritenzione idrica è ridurre l’apporto di sodio con la dieta. Dunque si devono evitare cibi in scatola, conservati, salumi e affumicati vari.
  • Preferire cibi freschi e in particolare verdura e frutta in quanto: sono un’ottima fonte di potassio che invece è un prezioso alleato.Inoltre una dieta ad alto contenuto di fibre aumenta la motilità intestinale, allontana il pericolo di stitichezza e favoriscono la regolarità intestinale.
  • Consumare frutta e verdura ricca di acido ascorbico, meglio conosciuto come vitamina C, una vitamina che protegge i capillari sanguigni. Gli alimenti più ricchi di questa sostanza sono: alcuni frutti freschi (quelli aciduli, agrumi, kiwi, ananas, fragole) alcune verdure fresche (lattuga, spinaci, radicchio, broccoletti) e  tuberi quali patate soprattutto se novelle.
  • Bere molti liquidi nell’arco della giornata aiuta ad eliminare i liquidi in eccesso  favorendo la diuresi associando il tutto ad una dieta iposodica.
  • Abbandonare alcune abitudini poco salutari che possono aggravare la situazione: fumo, eccessivo consumo di alcolici, sovrappeso, predisposizione per i cibi salati, abuso di farmaci e caffè, abiti troppo stretti, tacchi troppo alti e rimanere a lungo in piedi senza muoversi. In quest’ultimo caso si consiglia, infatti, di alzarsi di tanto in tanto sulle punte dei piedi in modo da stimolare la circolazione ed il ritorno venoso.
  •  Provare a bere il karkadè, drenante e ricco di vitamina C, ottimo anche per il suo effetto dissetante. In alternativa: tisane all’anice, al carciofo, al finocchio, alla pilosella e al tarassaco, da bere tiepide la sera o anche fredde e con qualche cubetto di ghiaccio durante il giorno.

Parsimonia occorre nell’uso dei diuretici

E’ sempre preferibile non ricorrere all’uso di diuretici a meno che non ci siano delle patologie concomitanti che ne indichino l’uso, quali l’insufficienza cardiaca o l’ipertensione arteriosa.

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