Il diabetico che mangia fuori casa
Quando ci si è familiarizzati con la propria dieta abituale, è possibile tranquillamente mangiare al ristorante, al bar, a scuola, sul posto di lavoro, in casa di amici, in viaggio o in qualunque altro posto fuori dalla propria casa. Se una di queste occasioni si presenta, è innanzitutto necessario scegliere cibi che siano compatibili con la dieta prescritta, ma soprattutto è importante saper stimare, con una certa precisione, la quantità di quello che viene servito soprattutto.
A proposito del mangiare fuori casa, merita un approfondimento una particolare situazione tipica di noi italiani: il pasto in pizzeria. La pizza, che come apporto calorico complessivo può rappresentare un pasto completo, è composta soprattutto da amido (una pizza di dimensioni medie ne può contenere fino a 100 g), ed in minore percentuale da proteine e da grassi. Per tale motivo, il suo consumo tenderà inevitabilmente a far innalzare la glicemia in tempi relativamente rapidi. Dal momento che ovviamente non è pensabile di proibirne il consumo al diabetico, è opportuno che prima di mangiarla si abbia l’avvertenza di ordinare un buon piatto di verdura cruda in modo da introdurre così una certa quantità di fibre che, per il loro effetto di rallentamento sull’assorbimento dei carboidrati, aiutano a limitare il picco glicemico dopo la pizza.
Se poi, nonostante tale avvertenza,si verificasse che la glicemia, misurata un paio di ore dopo averla mangiata, fosse più elevata rispetto al valore standard postprandiale che il diabetologo ha suggerito di mantenere, allora, nelle occasioni successive, sarebbe il caso di aggiungere alla dose di insulina prevista per quel pasto anche un supplemento di insulina rapida secondo il valore del proprio rapporto carboidrati-insulina.
Qualora, poi, dovendo mangiare fuori casa, vi fosse motivo di credere che fosse difficile od addirittura impossibile ottenere il cibo adatto, sarebbe opportuno prepararselo a casa e portarlo con sé: molti alimenti quali panini, toast, cracker, frutta fresca, latte, etc. sono facilmente prepara bili e trasportabili.
In ogni caso, soprattutto al ristorante, è essenziale avere ben chiaro quali cibi ordinare e quali evitare.
Aperitivi:
- ordinare: succhi di pomodoro o spremute di frutta fresca e senza zucchero
- evitare: bibite confezionate, cosiddetti “amari”
Antipasti:
- ordinare: prosciutto magro o altri affettati (2/3 fette), qualche tartina o cracker farciti (3-4), cocktail di pesci o di carni, olive, sottaceti
- evitare: salumi troppo grassi, salse molto elaborate, maionese
Minestre
- ordinare: un piatto di pasta asciutta o di riso di circa 50 g (fondina ripiena fino al bordo dell’incavo) condito con pomodoro o carne, cappelletti o tortellini (circa 15), ravioli (circa 12) asciutti oppure in brodo
- evitare: tutte le minestre molto elaborate
Secondi di carne o di pesce
- ordinare: tutte le qualità concesse cotte al forno, alla griglia, ai ferri, alla piastra e senza eccessivi grassi
- evitare: carni e pesci molto grassi, fritti, stufati, brasati, carni impanate o con molto sugo
Contorni
- ordinare: verdure crude o cotte, insalata mista non eccessivamente condita
- evitare: legumi e patate (oppure consumarli in sostituzione del pane)
Frutta
- ordinare: tutte le qualità di frutta fresca o macedonia di frutta fresca senza zucchero
- evitare: uva, frutta secca, frutta sciroppata, macedonia in scatola
Bevande
- ordinare: acqua, vino, spremute di frutta fresca senza zucchero
- evitare: bibite confezionate, birra (se non specificatamente prevista dalla propria dieta).