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La cucina cinese e il sushi nella dieta fanno ingrassare? Fanno bene o fanno male?

Negli ultimi anni è scoppiata anche in Italia, come in molti altri Paesi dell’occidente, l’ossessione per il cibo giapponese e per il cibo cinese, divenute una vera e propria moda. E’interessante e curioso quindi scoprirne ed analizzarne i benefici nutrizionali. Va prima di tutto detto che la cucina cinese come quella giapponese è davvero molto varia, di conseguenza, come si può facilmente comprendere, non si può rispondere unicamente alla domanda “quante calorie sono presenti nel cibo cinese e/o giapponese?”, ma bisogna piuttosto analizzare singolarmente ogni portata presa in considerazione.

Cucina CINESE  

Nella cucina cinese vi sono molte fritture e, per la preparazione di molteplici piatti, è utilizzato molto olio; sono questi dunque gli alimenti da evitare se si vuole mantenere la propria linea e non si ha intenzione di eccedere con le calorie.

Per contro, invece, diverse altre pietanze, quali ad esempio il pollo, molto utilizzato nella cucina cinese, oppure il riso, altro piatto tipico, hanno dei contenuti di grassi piuttosto bassi con dei profili nutrizionali importanti e calorie tutt’altro che elevate. Anche la zuppa di pollo e mais è un’ottima pietanza in tal senso.

Portate compromettenti per chi è sottoposto ad un regime dietetico sono, invece, le cosiddette “nuvole di drago”, un antipasto fritto simile alle patatine preparato con abbondante olio, ipercaorico. Anche le “alghe fritte”, note come “alghe croccanti”, sono una scelta non ottimale se si vuol dimagrire in quanto fritte ancora una volta con molto olio; queste verdure possono arrivare quindi alle 600 calorie per porzione. Ricordiamo, tuttavia, che le alghe sono un efficace ricostituente naturale,in quanto ricche di fibre, antiossidanti, sali minerali (calcio, iodio, ferro) e  vitamine (betacarotene, vitamine B, C ed E). Contengono pochissime calorie, ideali quindi nei regimi dietetici ipocalorici. Mangiamole si, ma non fritte…

Cucina GIAPPONESE 

Oggigiorno è scoppiata la mania per la cucina giapponese ed in particolare per sushi e sashimi. A questo punto verrebbe da chiedersi quale è la differenza tra sushi e sashimi?

Il sushi è una preparazione a base di riso, lessato e condito con un tipo di aceto, che anticamente serviva a conservare meglio il pesce. Da qui ha origine l’abbinamento più comune del sushi: il nigiri sushi, costituito da listarelle sottili di pesce di vario tipo quale tonno, salmone, cernia o calamaro, ben disposto su mucchietti di riso, serviti ed accompagnati dal “wasabi”( pasta piccante tradizionale), fettine di zenzero in salamoia e salsa di soia. Il senso di sazietà sembrerebbe essere assicurato, sia per il riso, sia per il pesce crudo che necessita di una più lenta masticazione.

Il sashimi è invece il pesce crudo, servito a listarelle o fettine sottili.

Pur considerando alcune varietà di pesce grasso come il salmone, un sushi di pesce ed un sashimi sono alimenti a basso contenuto calorico, digeribili e buoni per la linea. Il pesce è l’ingrediente principale di quasi tutti i piatti giapponesi. Le sostanze di cui il pesce è normalmente ricco rimangono inalterate poiché non sottoposte a cottura. Si tratta, quindi, di un piatto poco calorico, fonte di acidi grassi della serie omega3, che proteggono da eventi cerebrovascolari come l’ictus, l’infarto acuto del miocardio e  che contribuiscono ad abbassare i livelli di trigliceridi, nonché a migliorare la sintomatologia di malattie a patogenesi autoimmune.

Abbiamo quindi risposto alla domanda di molti a proposito del rischio di ingrassare mangiando sushi. Di certo non fa dimagrire, piuttosto può e deve essere inserito nel contesto di una dieta sana ed equilibrata.

Mangiare il pesce crudo richiede però cautela perché può essere veicolo di tossinfezioni causate da microrganismi come salmonella, stafilococco, listeria o colera. Inoltre, questi appetitosi bocconcini possono nascondere un’altra insidia, conosciuta col nome di Anisakis. Si tratta di una larva che, una volta ingerita, depositandosi nell’intestino può provocare, nella migliore delle ipotesi, reazioni di tipo allergico più o meno gravi, ma talvolta anche molto forti.

Il mio consiglio quindi è di evitare il cibo giapponese economico e prediligere il ristorante eventualmente costoso ma di qualità.

In tema di salute, è preferibile non chiedere sconti.  

 

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