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Pancia gonfia? Ecco le cause e le soluzioni più efficaci per alleviare il problema…

“Ho la Pancia Gonfia”. Cosa significa?  

La pancia gonfia è una spiacevole sensazione di eccessiva tensione dell’addome, a seguito di un accumulo di gas nello stomaco e nell’intestino, accompagnata da disturbi quali flatulenza, eruttazioni, crampi addominali e alterazioni della frequenza di evacuazione: stipsi e diarrea.

La pancia gonfia è un problema anche per i soggetti magri?

Assolutamente si, sono molti i soggetti mingherlini che lamentano problemi di pancia gonfia. Tale problematica colpisce circa il 20% della popolazione italiana, ovverosia quasi 12 milioni di persone, giungendo addirittura a comprometterne la qualità della vita, sia per l’evidente problema estetico, sia per il fastidio e il dolore che, talvolta, il disturbo può determinare.

Quali sono le possibili cause della pancia gonfia?

In alcuni casi la pancia gonfia costituisce un fastidio passeggero, causato per esempio da:

  • un pasto molto abbondante
  • un pasto consumato troppo velocemente e voracemente,
  • un aumento di peso,
  • fenomeni fisiologici, quali la sindrome premestruale e la menopausa.

Altrettante volte, la pancia gonfia è il sintomo tipico di numerosi disturbi dell’apparato digerente le cause più frequenti sono dovute a disturbi di tipo funzionale, dovuto ad una maggiore sensibilità e/o peggiore motilità a livello intestinale, come talvolta accade nella sindrome dell’intestino irritabile, ma anche in presenza di deficit di lattasi e/o intolleranza verso il glutine (celiachia).

A quali alimenti occorre fare attenzione per alleviare il problema?

Per combattere questo fastidio, che spesso si accompagna a irritazione e dolori, è sufficiente limitare gli alimenti che fermentano, meglio definiti come FODMAP. Si tratta di molecole e composti contenuti in diversi alimenti. L’acronimo FODMAP sta per “fermentable oligo-di-, mono-saccharides and polyols”, ossia “oligosaccaridi, disaccaridi e monosaccaridi fermentabili e polioli”. Sono forme di carboidrati che, in soggetti predisposti, creano disturbi intestinali; nello specifico sono lattosio, fruttosio, fruttani, galattani e polialcoli (ossia sorbitolo, mannitolo, maltitolo, xilitolo e isomalto). Una loro limitazione è correlata ad una diminuzione del gonfiore anche del 50%.

Subito vi annuncio che la lista dei suddetti alimenti è piuttosto lunga e non esclude la salutare frutta e verdura di stagione, consigliata soprattutto per la prevenzione di numerose malattie metaboliche e non.

Devo eliminare tutti alimenti che potrebbero gonfiarmi?

Molte persone affette dal disturbo della pancia gonfia non possono mangiare molti alimenti a causa della reazione negativa che essi provocano all’organismo; mentre riescono a mangiare altrettanti cibi  tranquillamente senza l’insorgere di alcun problema.

Quindi è importante sottolineare che la dieta è piuttosto soggettiva, in quanto gli alimenti ben tollerati da alcuni soggetti possono risultare causa di sintomi per altri. Dunque  è sempre bene rivolgersi al Nutrizionista di fiducia.

I nostri suggerimenti a tavola

Ecco alcuni consigli che possono aiutarci nella scelta delle pietanze:

  • Prediligere le verdure cotte,  ma consumare con moderazione cavoli, cavolfiori e broccoli, che potrebbero provocare un eccesso di gas. Se tuttavia questi ultimi sono particolarmente amati dal paziente e sembrano essere ben tollerati, non c’è motivo di evitarli.
  • Mangiare la frutta senza buccia.
  • Non eccedere con il consumo della fibra della crusca, che può aggravare alcuni sintomi del colon irritabile. Pane, pasta, riso, panini e cracker, in qualsiasi varietà tra cui segale, grano intero, bianco, senza glutine sono ben tollerati; alcuni trovano che i semi causino fastidio, ma bisogna provare ad assumerli per verificare.
  • I latticini possono causare talvolta problemi; se si soffre di intolleranza al lattosio e di intestino irritabile, si potrebbero provare prodotti privi di lattosio o integratori contenenti lattasi.
  • Alcune persone hanno problemi con i cibi molto speziati, conditi o fritti.

Se il mio Nutrizionista mi suggerisse di evitarli per un certo periodo, posso poi provare a consumarli di nuovo?

Per quanto concerne gli alimenti FODMAP che potrebbero scatenare i sintomi della sindrome, è possibile provare a reintrodurli nella propria dieta in piccole porzioni, scegliendo un solo alimento scatenante per volta.

Devo seguire una dieta senza glutine al 100%?

Se non sei affetto da celiachia o ipersensibilità al glutine non  occorre seguire una dieta al 100% senza glutine, con alimenti privi di frumento in quanto il focus sono i FODMAP, non il glutine, sebbene qualcuno sostiene anche che molti pazienti con il colon irritabile siano potenziali soggetti consensibilità al glutine. Cercare cereali privi di glutine a basso contenuto di FODMAP, come ad esempio patata, quinoa, riso o mais. Evitare cereali privi di glutine ad alto contenuto di FODMAP.

Come preparare in cucina i pasti senza accentuare il fastidio?

Aglio e cipolle hanno un elevato contenuto di fruttani e quindi non sono adatti ad una dieta a basso contenuto di FODMAP, ma con un po’ di fantasia possiamo sfruttarne comunque i sapori. Vi basterà ricordare, infatti, che i FODMAP non sono solubili in olio, quindi è possibile rosolare l’aglio intero sbucciato in olio per 1-2 minuti, in modo da permettere il passaggio dell’aroma nell’olio, per poi procedere alla rimozione dello stesso. Il condimento dovrebbe essere a questo punto ben tollerato dalla maggior parte delle persone.

In conclusione il disturbo della pancia gonfia può essere affrontato con un regime alimentare sano ed equilibrato. Evitate assolutamente il fai-da-te, talvolta peggiorativo per la vostra sintomatologia e rivolgeteVi a Professionisti seri che potranno condurVi alla risoluzione del suddetto problema.

Devi seguire una dieta a basso contenuto di FODMAPs?  Vuoi essere attentamente seguito durante il tuo percorso alimentare?

Consulta la nostra pagina Contatti…. Saremo lieti di aiutarti.

 

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